sabato, settembre 27, 2008

RAIN

If the rain comes
they run and hide their heads
They might as well be dead
If the rain comes
If the rain comes
When the sun shines
they slip into the shade
and sip their lemonade
When the sun shines
When the sun shines
Rain, I don't mind
Shine, the weather's fine

I can show you

that
when it starts to rain
everything's the same

I can show you
I can show you
Rain, I don't mind
Shine, the weather's fine

Can you hear me
that when it rains and shines
it's just a state of mind
Can you hear me
Can you hear me


-John Lennon-

The Beatles

lunedì, settembre 22, 2008

Email che fanno male

Non ci sono parole per descrivere l'ignoranza e la cattiveria della gente...
Leggete e giudicate voi:
"Alla CA. Gentile Direzione Carrefour di Assago

Mi chiamo Barbara e sono la mamma orgogliosa di un bambino autistico di quattro anni.
Nel Vostro sito, leggo della Vostra missione e soprattutto del Vostro impegno nel sociale.“La nostra capacità di integrarci con il territorio in cui siamo presenti, di comunicare con le istituzioni locali e di sostenere progetti sociali e associazioni umanitarie si riscontra attraverso azioni concrete:

• Finanziamento della ricerca contro alcune malattie del XXI secolo
• Sostegno alla giornata nazionale indetta dal Banco Alimentare per la raccolta di generi alimentari
• Sostegno di iniziative umanitarie di vario tipo”
Lasciatemi dire che oggi nel punto vendita di Assago avete sfiorato la discriminazione punibile per legge.
Era previsto un evento che mio figlio aspettava con ansia: il tour delle auto a grandezza reale del film Cars.
Vestito di tutto punto con la sua maglietta di Cars, comprata DA VOI, oggi l’ho portato, emozionatissimo, ad Assago. Vista la posizione di Saetta, ci siamo avvicinati per fare una foto. Click, click, click, bimbo sorridente a lato della macchina. Avevate previsto un fotografo, sui sessant’anni, sembrava un rassicurante nonno con una digitale da 2000 euro, collegata a un pc dove un quarantacinquenne calvo digitalizzava un volantino carinissimo con le foto dei bimbi di fronte a Saetta, stampate all’interno della griglia di un finto giornale d’auto. Una copertina, insomma, che i bimbi chiedevano a gran voce e avrebbero poi incorniciato in una delle costose cornici in vendita nel Vostro reparto bricolage. Chiaramente, il mio biondino, che purtroppo per la sua malattia non parla (ancora), mi ha fatto capire a gesti che gli sarebbe piaciuto. Per quale ragione non farlo? Semplice, lo avrei capito dopo poco.
Attendo il turno di mio figlio, con estrema pazienza, e senza disturbare nessuno. Ci saranno stati una ventina di bambini, non di più. Non cento, una ventina.
Arriva il turno del mio piccolo, e non appena varca la transenna, resta il tempo di ben DUE SECONDI girato verso il suo idolo a grandezza naturale, invece di fissare l’obiettivo del fotografo. Mi abbasso, senza dar fastidio alcuno, scivolo sotto la corda e da davanti, chiedo a mio figlio di girarsi. Il fotografo comincia ad urlare “Muoviti! Non siamo mica tutti qui ad aspettare te” Mio figlio si gira, ma non abbastanza secondo il “professionista”. Gli chiedo “Per favore, anche se non è proprio dritto, gli faccia lo stesso la foto…” “Ma io non ho mica tempo da perdere sa? Lo porti via! Vattene! Avanti un altro, vattene!” Un bambino a lato urla “Oh, mi sa che quello è scemo” e il vostro Omino del Computer, ridendo “Eh, si! Vattene biondino, non puoi star qui a vita!” Mio figlio, che non è SCEMO, non parla ma capisce tutto, sentendosi urlare dal fotografo, da quello che digitalizzava le immagini e dalla claque che questi due individui hanno sollevato ed aizzato, si mette a piangere, deriso ancora dal fotografo che lo fa scendere dal piedistallo di fortuna che avete improvvisato davanti alla macchina, facendolo pure inciampare. A nulla valgono le imbarazzate scuse della guardia giurata,che poco prima aveva tranquillamente familiarizzato con mio figlio. L’umiliazione che è stata data dai Vostri incaricati, che avrebbero dovuto lavorare con i bambini, a un piccolo di quattro anni che ha la sfortuna di avere una sindrome che poco gli fa avere contatto visivo con il resto del mondo e non lo fa parlare, è stata una cosa lacerante. In lacrime, con il torace scosso dai singhiozzi, umiliato, deriso, leso nella propria dignità di bambino non neurotipico. Una signorina, con la Vostra tshirt, mi si è avvicinata per chiedermi cosa fosse successo. Alla mia spiegazione, dopo averle detto che il piccolo aveva una sindrome autistica, mi ha detto “Ma se non è normale non lo deve portare in mezzo alla gente“.
Son stata talmente male da non riuscire a reagire, ho dovuto uscire all’aria aperta, con il bambino piangente, per prendere fiato dopo tanta umiliazione.
Ho pianto. Dal dolore.
Questo è l’articolo 2 comma 4 della legge 67 del 1 Marzo 2006, a tutela dei soggetti portatori di handicap:
-Sono, altresì, considerati come discriminazioni le molestie ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per motivi connessi alla disabilità, che violano la dignità e la libertà di una persona con disabilità, ovvero creano un clima di intimidazione, di umiliazione e di ostilità nei suoi confronti.
Vorrei sapere come intendete agire, se con una scrollata di spalle come i Vostri dipendenti, di fronte a un trauma che avete fatto subire ad un bambino che già dalla vita è messo ogni giorno a dura prova.
Manderò questa mail in copia alla segreteria dell’onorevole Carfagna, e alla redazione di Striscia la Notizia, oltre a pubblicarla sul mio sito personale.
Tacere non ha senso, e ancora minor senso hanno le umiliazione che io e mio figlio abbiamo subito oggi.
Firma."

mercoledì, settembre 17, 2008

I JUST WANNA FLY

Maybe
I don't really want to know
How your garden grows
I just want to fly
Lately
did you ever feel the pain
In the morning rain
As it soaks it to the bone
Maybe I just want to fly
I want to live I don't want to die
Maybe I just want to breath
Maybe I just don't believe
Maybe you're the same as me
We see things they'll never see
You and I are gonna live forever
Maybe
I don't really want to know
How your garden grows
I just want to fly
Lately
did you ever feel the pain
In the morning rain
As it soaks it to the bone
Maybe I will never be
All the things that I want to be
But now is not the time to cry
Now's the time to find out why
I think you're the same as me
We see things they'll never see
You and I are gonna live forever
We're gonna live forever
Gonna live forever
Live forever Forever




LIVE FOREVER
- OASIS -

martedì, settembre 16, 2008



"Tracy's Flaw"

AND WHEN I FEEL LIKE I'M THE VICTIM

I WILL COME RUNNING HOME TO YOU

AND I WILL WEEP LIKE I WILL CHANGE

WHEN I COME RUNNING HOME TO YOU

I MAKE YOU BELIEVE THAT I'M A CHANGED GIRL

THAT I'M HONEST GOOD AND PURE

THEN I'LL DRAG YOU THROUGH MY SHIT AGAIN

'COS I KNOW YOU'LL LOVE ME MORE

I LOVE HOW YOUR WORLD ADORES MY GUTTER MIND

THIS REFLECTION SAYS IT ALL

SO NOW I WILL LET YOU GO MY BABY

LET YOU FALL

AND ALL OF YOUR ROSY SCARRED UP WRIST BINDS

MAKE ME CRUCIFY YOU MORE

WITH ALL OF YOUR BLOOD ENCRUSTED SMALL FINDS

KISS RESTRAINT AND IT'S JUST CAUSE

SO SEE THE SURVIVOR IN CONTROL NOW

I'M THE WHORE YOU KNEW I WAS

LOOK AT THE CHANGED GIRL GOOD AND PURE

ON TRACY'S FLOOR

I'LL COME RUNNING

I'LL COME RUNNING

I'LL COME RUNNING RIGHT BACK TO YOU

lunedì, settembre 15, 2008

i go humble

venerdì, settembre 12, 2008

Pagina di diario

Leggera.
Volo e osservo le teste di chi mi sta sotto.
Da questa visuale vedo tutti allo stesso modo: tutti sono uguali, non distinguo le altezze. Vedo solo una miriade di sfumature e nn mi sforzo nemmeno di riconoscere i colori, perché quel che importa è il mio giallo sole che abbaglia il diverso da me stessa.
Allora guardo avanti, non guardo più in basso, perché ciò che davvero conta è continuare a volare, verso mete sconosciute, verso paradisi naturali che, lo so, ora sono alla mia portata. Li scorgo, in lontananza, e pian piano, passo dopo passo, mi avvicino.
E mi sento sempre più leggera, noncurante di ciò che mi sta sotto. Ciò che è sotto è il mio cuscino, che attutisce il colpo in caso di caduta. Questo è l'unico uso che ha e che deve avere.
Ma per ora resto ad alta quota e sento una spinta da sotto che mi permette di non perdere il controllo di me stessa e del mio corpo.
E continuo a volare...
Sola e forte.
E a chi vive delle ceneri e dell'immondizia altrui il volo è negato .
E' un privilegio di pochi.