venerdì, settembre 12, 2008

Pagina di diario

Leggera.
Volo e osservo le teste di chi mi sta sotto.
Da questa visuale vedo tutti allo stesso modo: tutti sono uguali, non distinguo le altezze. Vedo solo una miriade di sfumature e nn mi sforzo nemmeno di riconoscere i colori, perché quel che importa è il mio giallo sole che abbaglia il diverso da me stessa.
Allora guardo avanti, non guardo più in basso, perché ciò che davvero conta è continuare a volare, verso mete sconosciute, verso paradisi naturali che, lo so, ora sono alla mia portata. Li scorgo, in lontananza, e pian piano, passo dopo passo, mi avvicino.
E mi sento sempre più leggera, noncurante di ciò che mi sta sotto. Ciò che è sotto è il mio cuscino, che attutisce il colpo in caso di caduta. Questo è l'unico uso che ha e che deve avere.
Ma per ora resto ad alta quota e sento una spinta da sotto che mi permette di non perdere il controllo di me stessa e del mio corpo.
E continuo a volare...
Sola e forte.
E a chi vive delle ceneri e dell'immondizia altrui il volo è negato .
E' un privilegio di pochi.

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