venerdì, maggio 04, 2007

A volte mi chiedo: "quando avrò un po' di pace?"
Mi rendo conto che in questo momento dovrei star bene.
Ho un lavoro che mi piace, o per lo meno che non mi fa venir da piangere ogni volta che mi alzo la mattina (e questo è già un grande "goal"!).
Il coro mi sta dando grandi soddisfazioni: le ultime novità sono un concerto a Bologna in una Chiesa Metodista (Sabato 12 maggio) e un matrimonio a giugno - siamo stati scelti NOI e non gli altri cori, tra i quali i più grossi di Venezia....
Le motivazioni sono molte, sicuramente, ma la cosa bella è che riusciamo ad emozionare il pubblico, e questa, credo, è la cosa più bella che un artista in genere possa fare. Quando guardo un quadro di Friedrich o quando ascolto Bjork nella mia cametretta, io mi emoziono. Quando leggo un bel libro o quando leggo una toccante poesia, mi emoziono. Questo, a mio avviso, è il massimo raggiungimento di un artista. E se io (come membro del JGG) riesco a far emozionare il mio pubblico con la mia voce e la mia musica posso decisamente ritenermi soddisfatta...
Metà di me è già a Bologna... Vada come vada sarà un'esperienza unica e irripetibile...
Eppure non sto bene. Non so cosa sia. Carlo dice che "sono i pollini a rendermi nervosa", ma io non ci credo tanto...
Cerco di dare la colpa all'ovulazione che spesso e volentieri mi provoca degli sbalzi d'umore non indifferenti... Ma non so se sia questo...
Crisi di pianto improvvise, e attacchi di nervosismo ingiustificati. Non ansia, l'ansia è diversa...
A volte penso di poter far del male a qualcuno. Penso di poter avere un raptus. Ma poi mi dico che mi conosco e che non farei delmale a nessuno...
E poi i sogni... faccio sogni strani. Incubi. Oppure sogni di "vendetta". Non vendetta corporale. Forse dovrei chiamarla giustizia, ma in realtà è vendetta. Ho sognato di smascherare una persona cattiva, una persona che, tanto tempo fa, si è comportata male. Poi però quando ti svegli la mattina questo sogno non ti fa sentire meglio ma, al contrario, amplifica il tuo malessere e ti fa pensare. Penso già troppo... vorrei smetterla di pensare e cominciare a vivere...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

A volte cercare di uscire da soli da certe situazioni è impossibile.
A volte l'aiuto di qualcuno è la via più veloce e più redditizia, che da più risultati.
La depressione è una malattia come l'influenza e come tale va curata.
In ogni caso sai sempre che hai tante persone intorno che ti stanno vicine.

Micky ha detto...

Parlare di "depressione" mi sembra troppo... So cos'è e so cosa implica, quindi sono certa di non essere depressa nel senso clinico della parola! Forse un po' esaurita... questo sì...

She ha detto...

non credo si tratti di depressione..quella è una malattia che non ti fa vivere, ma davvero..
non so cosa possa essere, ma credo che i cambiamenti abbiano un potere che non immaginiamo..anche piccoli cambiamenti. non mollare. imperativo categorico assoluto