lunedì, aprile 28, 2008

sabato, aprile 26, 2008

In cosa si dovrebbe credere? Nella Giustizia? O forse in Dio?

NEW YORK: RAFFICA DI COLPI SU NERO DISARMATO, ASSOLTI 3 POLIZIOTTI

NEW YORK - Sentenza shock a New York: tre poliziotti sono stati assolti dall'accusa di avere ucciso un giovane nero disarmato nel giorno in cui avrebbe sposarsi. Nel corso della sparatoria in cui è stato ucciso Sean Bell, i poliziotti spararono a raffica 50 colpi. La Corte Suprema dello stato di New York a Queens ha trovato i tre agenti, Michael Oliver, Gescard Isnora e Marc Cooper, non colpevoli di tutti i capi di accusa. Il verdetto chiude un processo durato due mesi. Bell, che aveva 23 anni, era stato preso di mira quando con due amici lasciava un locale di spogliarello, dove aveva trascorso la notte prima del matrimonio. Il caso risale al novembre 2006 e aveva provocato sdegno e proteste nella comunità afro-americana di New York. In aula oggi erano presenti i genitori e la fidanzata del ragazzo.Fuori dall'aula una manifestazione di protesta pacifica ha accolto con emozione il verdetto. Il padre di Bell ha chiesto un nuovo processo, stavolta davanti a un tribunale federale. Il sindacato dei poliziotti ha invece applaudito il verdetto: "Un messaggio a tutti i nostri agenti che la giustizia riesce a essere equanime", ha detto un portavoce fuori dall'aula. Il giudice Arthur Cooperman della State Supreme Court ha deliberato che le accuse contro i tre poliziotti, due di loro afro-americani come la vittima, non potevano essere provate oltre ogni ragionevole dubbio: "Questioni di negligenza e incompetenza devono esser lasciate ad altre sedi", ha detto il magistrato. Al centro del processo era stata la questione se i detectives avevano ragioni di credere che si trovavano in pericolo imminente, quando hanno aperto il fuoco in stile Far West contro l'auto in cui Bell e i due amici, Joseph Guzman e Trent Benefield, che avevano festeggiato con lui fino alle ore piccole, si era messa in moto sgommando fuori dallo strip club. La notte della sparatoria l'agente Isnora, che era in borghese, aveva sparato il primo colpo dopo aver seguito i tre amici alla macchina, temendo che fosse andato a procurarsi una pistola. Il caso Bell aveva evocato a New York memorie di altri tragici episodi di violenza immotivata ad parte della polizia: tra questi la sparatoria del 1999 in cui Amadou Diallo, un immigrante africano disarmato, venne crivellato da 41 colpi da agenti che avevano scambiato il suo portafogli per una pistola. Anche in quel caso i poliziotti erano stati assolti e il caso aveva provocato manifestazioni di protesta con centinaia di arresti.

Venerdì 25 aprile 2008: Bologna. Missione compiuta!





VENERDI' 25 APRILE 2008: Partenza ore 11.00 circa.

Destinazione: Bologna.

Siamo in missione: lo scopo è quello di incontrarsi con una ragazza che, non mi chiedo perché e come ne sia entrata in possesso, ci regalerà ben 50 kg di cibo per cani. Cibo da portare al canile, il nostro canile, quello di Mestre, ai 600 cani affamati che ci vivono e che, ogni giorno, lottano per la sopravvivenza, aiutati da una serie di volontari che si prendono cura di loro.

Lei tornerà in città solo dopo le 18.00. Oggi è festa e la gente si dedica alle gite fuori porta.

Noi, quindi, si approfitta per fare un giro in città. E' venerdì e quindi, nonostante sia festa, c'è il mercatino. E, fortunatamente, c'è anche qualche negozio aperto.

Un giro alla Montagnola. panino ad un baracchino. Un giro alla Piazzola e un caffè al Bar Impero.

Un passeggiata fino a piazza Maggiore. Qualche foto a San Petronio e alla Torre degli Asinelli.

Torniamo alla macchina.

Mi metto alla guida.

Ci perdiamo tra le strade di Bologna. Ci hanno dato delle indicazioni sbagliate. Ma, finalmente, arriviamo a destinazione.

Un quarto d'ora a piedi con 5 scatoloni caricati su un carretto. E via verso la macchina. Io, Ary e Igor :-)

Arriviamo alla macchina. E penso che ce l'abbiamo fatta. Che almeno oggi, per un giorno soltanto, un centinaio di cani avranno qualcosa da mangiare.

Mi viene un po' da piangere.

Sono felice.

Ed è ancora poco. Troppo poco.

Mi rimetto alla guida. Verso casa. Sono stanca. Dal passeggiare, dal sole, dalla fatica del trasporto. Ma mi sento bene. Questa notte dormirò sonni tranquilli. Mi sveglierò con il sorriso.

Oggi mi sono arrichita.

domenica, aprile 20, 2008

venerdì, aprile 18, 2008